La corrida a Napoli durante il viceregno spagnolo trasformò le principali piazze in arene per tori. Una tradizione che durò 150 anni e cambiò il volto della città.
Immaginate di camminare per le strade di Napoli nel 1536. L’aria è carica di eccitazione: sta per iniziare la prima corrida mai vista in città. Un evento che segnerà l’inizio di una tradizione durata quasi 150 anni. Le piazze napoletane si trasformarono in arene dove tori e toreador danzavano la loro pericolosa coreografia, sotto gli occhi attenti della nobiltà e del popolo.
La Prima Corridaa Napoli: Un Regalo per l’Imperatore
Il 3 gennaio 1536, Napoli si preparò per uno spettacolo mai visto prima. In occasione della visita dell’imperatore Carlo V, l’area di San Giovanni a Carbonara si trasformò nella prima arena per corrida della città. Questo evento segnò l’inizio di una tradizione che sarebbe durata per generazioni.
Don Pedro de Toledo: Il Viceré che Amava i Tori
Tra i protagonisti di questa storia emerge la figura affascinante di Don Pedro de Toledo. Non solo viceré, ma anche appassionato toreador, dimostrò il suo coraggio nell’arena fino a restare ferito durante una delle sue esibizioni. La sua passione contribuì a radicare profondamente questa tradizione nel tessuto sociale napoletano.
Le Arene della Corrida: Una Città Trasformata
La tauromachia napoletana non aveva un’arena fissa. Gli spettacoli si svolgevano in diverse location, ciascuna con la propria storia:
- San Giovanni a Carbonara, dove tutto ebbe inizio
- Largo di Palazzo (l’attuale Piazza del Plebiscito)
- Largo di Castello, oggi Piazza del Municipio
- Castel Nuovo, che ospitò due memorabili corride
- Mergellina, teatro dell’ultima corrida documentata
Momenti Indimenticabili e Tragici
La storia della corrida napoletana è segnata da eventi memorabili e tragici. Il 16 maggio 1661, una corrida a Largo di Palazzo si concluse con un evento luttuoso, ricordando a tutti la pericolosità di questo spettacolo. Nel 1680, il 13 gennaio, la festa di San Giacomo, patrono di Spagna, fu celebrata con una grandiosa corrida a Largo di Castello.
L’Ultima Danza con il Toro
Il 25 agosto 1685, Mergellina ospitò quello che sarebbe stato l’ultimo spettacolo di corrida documentato, organizzato per celebrare l’onomastico della regina. Fu il canto del cigno di una tradizione che aveva caratterizzato la vita napoletana per quasi un secolo e mezzo.
Questo periodo ha lasciato un’impronta indelebile nella storia di Napoli. La corrida rappresentava più di un semplice spettacolo: era il simbolo di una fusione culturale profonda tra Spagna e Regno di Napoli, che ha influenzato usi, costumi e tradizioni della città partenopea.
Il sangue e la gloria: curiosità sulla corrida a Napoli
- I tori provenivano principalmente dagli allevamenti della Terra di Lavoro
- Le corride si svolgevano principalmente durante le feste patronali
- La nobiltà napoletana partecipava attivamente come toreador
- Gli spettacoli erano gratuiti per il popolo
“La corrida napoletana rappresenta uno dei più interessanti esempi di fusione culturale nel Mediterraneo del XVI secolo” – M. A. Visceglia
La prossima volta che passerai per Piazza del Municipio, fermati un attimo. Chiudi gli occhi. Forse riuscirai ancora a sentire il rumore della folla che incita il toreador.
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[Fonti]
- M. A. Visceglia, “Il viaggio cerimoniale di Carlo V dopo Tunisi”, 2001
- Archivio di Stato di Napoli
