La Repubblica Partenopea, quando Napoli osò sfidare i monarchi d’Europa: la straordinaria storia di intellettuali, riforme illuminate e una rivoluzione che cambiò per sempre il volto della città”.
Nel cuore del Settecento napoletano, una rivoluzione culturale e politica cambiò per sempre il volto del Sud Italia. La Repubblica Napoletana del 1799 non fu solo un evento politico, ma il culmine di un secolo di fermento intellettuale che trasformò Napoli in uno dei centri più innovativi d’Europa.
Questa è la storia di come filosofi, economisti e pensatori napoletani osarono sfidare il potere costituito, pagando spesso con la vita il loro sogno di libertà.
L’Alba dell’Illuminismo Napoletano
Il percorso verso la Repubblica partenopea iniziò molto prima del 1799. La capitale partenopea, già culla di pensatori come San Tommaso d’Aquino e Giordano Bruno, abbracciò con entusiasmo le idee illuministe provenienti dalla Francia.
Il motto kantiano “Sapere aude” – “abbi il coraggio di conoscere” – trovò terreno fertile in una città che da secoli coltivava il pensiero critico attraverso accademie e circoli culturali attivi fin dal ‘400.
Una Nuova Era: Il 1707 e l’Autonomia sotto gli Asburgo
Il primo punto di svolta arrivò nel 1707, quando il trono napoletano passò agli Asburgo d’Austria sotto Carlo VI. Questo passaggio garantì al regno una parziale ma significativa autonomia.
Come sottolineava lo storico Giuseppe Galasso, questa “ritrovata indipendenza influì profondamente sulle coscienze della nuova generazione”, aprendo la strada a un periodo di riforme e innovazioni.
Carlo III di Borbone: Il Monarca Illuminato
Nel 1734, l’ascesa al trono di Carlo III di Borbone segnò l’inizio di una vera e propria rinascita culturale. Sotto il suo regno, Napoli si trasformò in un centro di dibattito intellettuale di respiro europeo.
Il regno viveva una fase di ripresa demografica ed economica, sostenuta dall’emergere di nuovi ceti sociali legati al commercio e all’agricoltura.
Gli Intellettuali che Cambiarono Napoli
La città divenne un laboratorio di idee rivoluzionarie, anticipando persino la celebre Encyclopédie francese (1751). Figure come Bartolomeo Intieri, Antonio Genovesi e Ferdinando Galiani introdussero riforme economiche innovative.
Genovesi, in particolare, ottenne la prima cattedra universitaria europea di Economia politica, un primato che testimonia il ruolo pionieristico di Napoli nel panorama culturale dell’epoca.
Due Scuole di Pensiero, Un Unico Obiettivo
Il dibattito intellettuale napoletano si articolava in due correnti principali:
- La corrente utopistica: Guidata da Francescantonio Grimaldi, Gaetano Filangieri e Francesco Mario Pagano, si oppose al feudalesimo promuovendo i principi di libertà e uguaglianza.
- La scuola genovesiana: Seguendo le idee di Antonio Genovesi, vedeva nell’istruzione e nella cultura le chiavi del progresso sociale.
La Repubblica Partenopea del 1799: Sogno e Tragedia
Sull’onda della Rivoluzione francese, nel 1799 Napoli proclamò la sua Repubblica. Il re Ferdinando IV, successore di Carlo III, fuggì in Sicilia. Per sei mesi, la città visse il sogno di una repubblica laica e moderna.
Tuttavia, la controffensiva guidata dal cardinale Fabrizio Ruffo, supportata dall’artiglieria inglese, pose fine brutalmente all’esperimento repubblicano.
Il Tragico Epilogo
La repressione che seguì alla repubblica partenopea fu spietata: su circa 8.000 prigionieri, 124 furono giustiziati, 222 condannati all’ergastolo, 322 a pene minori, 288 deportati e 67 esiliati.
Tra le vittime c’erano alcune delle menti più brillanti del regno, come Mario Pagano, il cui unico crimine era stato sognare un Sud Italia più libero e progredito.
I Numeri della Repressione
- Prigionieri totali: circa 8.000
- Condanne a morte: 124
- Ergastoli: 222
- Pene minori: 322
- Deportazioni: 288
- Esili: 67
L’Eredità della Repubblica Partenopea
Nonostante la sua breve durata, la Repubblica Napoletana del 1799 lasciò un’eredità duratura.
Rappresentò il primo tentativo di creare nel Sud Italia uno stato moderno, laico e democratico, anticipando molti dei temi che sarebbero stati centrali nel Risorgimento italiano.
@napolisvelata Tutti i Primati di Napoli dal 1735 al 1860 #Napoli #SSCNapoli #Cultura @lostoricoterrone